Sincera comprensione della condizione umana che abbraccia il dolore in se stessi e negli altri, dissolve il giudizio e apre la strada all’accettazione. Sincero desiderio di alleviare la sofferenza.
La compassione è un’emanazione energetica della parte essenziale di noi che contiene la “volontà di bene”. Siamo in costante connessione con chi ci sta intorno tramite la nostra impronta energetica. Tutto ciò che tocchiamo è imbevuto della nostra firma. Più agiamo con intenzione, più la nostra firma diventa permanente e più grande diventa l’influenza del nostro tocco. La stessa cosa vale per i nostri pensieri e per i nostri sentimenti, più sono forti e ripetitivi più “vivono” a lungo.
Il coltivare una natura compassionevole sia per noi che per gli altri agisce come balsamo guaritore che ci aiuta a tollerare le ferite e nutre la nostra capacità di stare con ciò che arriva. Ci offre rifugio dal giudicare la nostra mente e permette al nostro cuore di aprirsi. Senza compassione non possiamo vedere la verità e passare dalla sofferenza alla fiducia in una realtà più grande.
Coltivare compassione è una pratica che dura tutta la vita e viene con l’esperienza ed il fiorire di un cuore intelligente. Un cuore che sa percepire le sottigliezze dell’indifferenza, della pietà, della compartecipazione, della gentilezza amorevole e della cura e attenzione. Talvolta possiamo sentirci affaticati dalla compassione e ci separiamo dal dilemma di essere umani. Questa può essere una causa assai diffusa di depressione, stress e mancanza di valore per se stessi. Quando veniamo costantemente traumatizzati dal nostro ambiente circostante, questo crea delle impronte energetiche che ci esauriscono e ci allontanano dal nostro cuore.
Non c’è bisogno di fare nulla ‘in merito’ all’esperienza umana. Tutti noi abbiamo dei punti che ci fanno scattare e ci portano all’azione. La questione è: la nostra azione porta ad un effetto domino di amore o di separazione? Se il risultato è la separazione, non viene semplicemente da qualcosa o da qualcuno, viene dal nostro cuore. Per questo mese, pratichiamo l’arte della compassione tramite il tocco, il pensiero e i sentimenti con l’intenzione di lasciare una firma energetica compassionevole che animi la volontà di bene e l’amore per l’umanità, per l’uno verso l’altro e per noi stessi. Non c’è differenza.
Lasciamoci avvolgere dalle ali dell’Angelo della Compassione ed invitiamolo ad andare verso tutti coloro che ci stanno intorno.
Con affetto,
Kathy
P.S. Se nel mese di maggio hai lavorato con l’Angelo del Discernimento, dedica alcuni istanti a lasciarlo andare con gratitudine prima di dare il benvenuto nella tua vita all’Angelo della Compassione per il mese di giugno.